Menu

Cos'è l'innovazione? Prima di tutto un atteggiamento mentale!

Di recente ho letto un interessante articolo di McKinsey dal titolo "What is Innovation" che in modo razionale e didascalico tentava di darne una definizione. Ne offro qui uno stralcio corredato da miei commenti, dal momento che ITware.com è proprio dedicato all'innovazione e che io penso che questa sia prima di tutto un puro atteggiamento mentale e che solo in questa veste è in grado di dare i propri frutti. Un pensiero e un augurio per l'anno nuovo!

2023Qual è la prima cosa che ci viene in mente in associazione al termine "innovazione"? Pensiamo ad un oggetto ipertecnologico, tipo ad uno smartphone di nuova generazione? O all'intelligenza artificiale che guida un medico nelle sue anamnesi? O a quello che ormai viene definito "metaverso" e che corrisponde alla rappresentazione virtuale della realtà?

No, l'innovazione non è niente di tutto questo, sebbene questi oggetti ne possano rappresentare uno spaccato, così come non lo sono i nuovi servizi erogati da app, piuttosto che i processi dell'economia circolare e via dicendo. Ovvero, non è che questi non appartengano alla sfera dell'innovazione, ma dopo aver esaurito la propria spinta iniziale, diventano ordinaria amministrazione per cui, ad esempio, accendere una lampadina per illuminare una stanza cento anni fa era pressoché magia, innovazione allo stato sublime, mentre oggi non solo è ordinaria amministrazione, ma l'attenzione si è spostata dal miracolo della luce ai metodi per ottenerla con consumi energetici sempre più ridotti. Quindi, l'innovazione deve essere un modo di pensare e agire sempre teso al rinnovamento, considerando ogni risultato ottenuto non come un nuovo traguardo, ma come una semplice tappa lungo un percorso senza fine... 

Tanto nei contestiaziendali, quanto in quelli sociali e politici,innovare vuol dire immaginare, rappresentare, sviluppare una realtà diversa e migliore di quella che si sta vivendo, spaziando dagli oggetti ai servizi, dai modelli organizzativi, ai processi, alle relazioni tra le persone qualsiasi ruolo abbiano nella società attuale.

Stando ai dati pubblicati da McKinsey, per più dell'80%deidirigentiintervistati in un'indagine dedicata a questo tema, l'innovazioneètrale prime trepriorità di ciascuno di essi,mamenodel10% di essi si dichiara soddisfattodei risultati ottenuti.

Un mio commento al proposito è che uno dei principali obiettivi dell'innovazione è modificare lo status quo, per cui chi occupa posizioni di potere rischia di rimanerne travolto prima ancora di rendersi conto di ciò che sta accadendo per cui la affornta con cautela, con i freni tirati e spesso valutandone le conseguenze sul piano soggettivo anziché con una visione prospettica di lungo termine. In sostanza, quindi, i manager più affermati sono più propensi a valutare i rischi e a implementare le innovazioni generate altrove, così da valutarne effetti e controindicazioni, nell'insegna della prudenza, ma soprattutto nell'evitare di mettersi in discussione...

L'innovazioneè fondamentale per la sopravvivenza

Laricerca di McKinsey ha esaminato l'andamento economico di ben 183imprese che si sono contraddistine in progetti di innovazione. L'esame dei conti ha dato risultati inequivocabili: leaziendeche sono state in grado di sfruttare al meglio i risultati ottenuti dall'innovazione hanno ottenuto rendimenti migliori di quasi due volte e mezzo rispetto ai loro concorrenti diretti.

Le tre leve vincenti sulle quali hanno agito le aziende che hanno ottenuto i risultati migliori dall'innovazione sono essenzialmente sempre le stesse e riassumibili in chi,cosaecome. Per "chi" si intende il Cliente che non solo è identificabile come l'acquirente dei prootti o dei servizi offerti, ma anche come la stazione successiva di un qualsiasi processo aziendale. Concentrandosi sulle esigenze del cllente (il Chi) si possono migliorare in modo significativo tutti gli aspetti di quanto realizzato e consolidato nella tradizione. Con "cosa" ci si può riferire tanto agli oggetti o ai servizi, quanto al modo in cui questi vengono ottenuti o prodotti. Cambiando il "cosa" quali miglioramenti si ottengono? Perché? Da ultimo viene il"come" rispondendo alla domanda: da dove ne deriva il maggior valore rispetto alla condizione attuale? In buona sintesi, innovare vuol dire rispondere a queste domande, per poi porsele nuovamente non appena sarà conclusio il ciclo che è appena stato avviato. Una condizione permanente, quindi, non un approccio occasionale.

Una condizione che crea una barriera invalicabile tra chi innova e acquisisce costantemente nuova competitività e chi invece si considera "arrivato" per poi essere superato di slancio sino a trovarsi improvvisamente obsoleto.

Nel citare questo articolo mi fermo qui e rimando al suo originale per coglierlo nella sua interezza, mentre desidero dare un esempio che mi riguarda direttamente, oggetto di un processo che ho iniziato nel 2022 e che però è già pronto per la nuova fase

Dal 110% per il SuperBonus all'idrogeno

Nel corso del 2022 ho avviato il progetto mirato a conseguire l'ecobonus, il superbonus al 110%, per la mia villetta di Pavia. Contrariamente all'approccio "da muratore", ho evitato di installare un cappotto - che credo comporti un sacco di problemi a fronte di una vita utile relativamente breve - e ho installato una pompa di calore alimentata da una batteria di pannelli fotovoltaici.

Ottimo.

Addio al gas e alle bollette pesanti, grazie ad un investimento sostenuto interamente dalla Stato che per questo ringrazio, avendo io stesso fatto la progettazione iniziale e la direzione lavori.

Ho anche installato un accumulo piuttosto capace, grazie al quale riesco ad avere un'autonomia di quasi 2 giorni, quando il sole riesce a ricaricare interamente le batterie.

Progetto finito? Sì, apparentemente sì. Ma...

Il prossimo passo, essendo entrato in pieno esercizio solo da pochi mesi, sarà convertire l'accumulo in un impianto a idrogeno, con tanto di bombola, sistema di elettrolisi e via dicendo. Un impianto grazie al quale d'estate potrò accumulare l'energia necessaria a soddisfare le esigenze di buona parte dell'inverno.

Questo vuol dire che avendo praticamente appena finito di realizzare il vecchio impianto, sto gà progettando il nuovo per raggiungere traguardi ancora più elevati.

La conclusione, quindi, è una e una sola: innovare deve essere una regola di vita, un atteggiamento mentale, grazie al quale si potrà sempre andare aventi. E chi non lo fa, rischia di restare così indietro da non riuscire più a recuperare né il tempo, né la competitività perduti.

Buon anno e guardiamo al futuro con sempre più ottimismo: il mondo va avanti, malgrado noi, o proprio grazie a noi!

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Torna in alto

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.