Idrogeno: 700 milioni di contributi per le imprese italiane. Tempo fino al 30 gennaio 2023 per le domande
- Scritto da Alessandro Giacchino
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Aperti dal Ministero dello Sviluppo economico i bandi del Fondo IPCEI, come parte del PNRR, per gli investimenti sulla filiera dell'idrogeno
Le risorse messe a disposizione dal PNRR per il rilancio dell'Europa non hanno eguali nella storia: in totale si parla di 750 miliardi di Euro, dei quali ben 191,5 destinati all'Italia, in parte a fondo perduto (82 miliardi), in parte come prestiti a tasso zero (127 miliardi). Il piano spazia su vari fronti suddivisi in 6 capitoli principali:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e ricerca;
- Coesione e inclusione;
- Salute.
Tra questi un grande spazio è riservato alla "Rivoluzione verde e transizione ecologica" che oltre a spingere verso un maggior rispetto delle risorse dell'ambiente, punta a ridurre le emissioni di CO2 e gli effetti connessi al riscaldamento del pianeta, temi che hanno assunto una grande priorità anche nel tentativo di annullare la dipendenza dalle risorse energetiche provenienti da paesi-canaglia, primo tra tutti la Russia. Non per niente, oltre un terzo delle risorse dell'intero PNRR sono concentrate su questo capitolo dovendo produrre i propri effetti entro il 2026.
In sostanza, una larga parte degli investimenti di quest'area sono destinati, tra gli altri, all’avvio di soluzioni basate sull’idrogeno per la ricerca, la produzione e l’utilizzo nell'industria e nei trasporti; allo sviluppo di impianti agro-voltaici per ridurre le emissioni di gas serra; alla creazione di Hydrogen Valleys, possibilmente riqualifiando aree industriali ormai dismesse, nelle quali produrre e utilizzare l’idrogeno; ad installare almeno 2 GW di nuova capacità di generazione elettriche da fonti rinnovabili; a rinnovare le flotte navali, aeree, dei treni e più in generale di tutto il trasporto per migliorarne l’efficienza e ridurne l’impatto ambientaleutilizzando mezzi di propulsione alternativa; alla creazione di stazioni di rifornimento di idrogeno in aree strategiche per i trasporti di mezzi pesanti.
Le Hydrogen Valleys italiane
I fondi del PNRR utilizzabili in Italia per i progetti legati all'idrogeno valgono circa 3,6 miliardi di euro e in molti casi hanno già cominciato a dare i propri frutti. Ad esempio, sono già state avviate diverse 'Hydrogen Valleys' in 5 regioni (Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia) ciascuna delle quali dovrà essere in grado di produrre massimo 3 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di gas e avere una potenza compresa tra uno e cinque Megawatt.
In quest'ambito, il progetto potenzialmente più interessante, consistente e innovativo riguarda l’area dell’ex Ilva di Taranto favorito da un lato dalla eccellente posizione geografica che grazie alle condizioni climatiche della zona può massimizzare la produzione di idrogeno verde utilizzando pannelli fotovoltaici, dall'altro destinandolo all'acciaieria che così potrà ridurre drasticamente le emissioni che tanto hanno inquinato l'intera area.
La strada seguita dal Piemonte è molto diversa: anziché creare un unico grande centro, si punta a sviluppare tanti punti di produzione/consumo dell'idrogeno riqualificando quasi una trentina di siti industriali dismessi, dei quali 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo. Il Lazio sta invece puntando sulla zona del lago di Bracciano, presso il Centro ricerche Enea della Casaccia. In questo caso non si tratta di recuperare aree industriali dismesse, ma di creare un hub che vada a studiare tecnologie, servizi e prodotti collegati all’idrogeno.
Uno dei progetti più interessanti riguarda Futura, una barca a vela dotata di un propulsore che va a idrogeno. Lunga 6 metri e in grado di ospitare fino a 3 passeggeri, Futura ha un motore per le manovre e i piccoli spostamenti che garantisce 5 ore di autonomia a una velocità di 2,5 nodi. La barca ha una cella a combustibile da 1 kW, che trasforma l’idrogeno contenuto in una bombola in energia elettrica a zero emissioni. In aggiunta, l'imbarcazione ha anche una batteria ricaricabile attraverso due pannelli fotovoltaici.
Ci sono inoltre la H2iseO Hydrogen Valley che vede la collaborazione tra FNM, FerrovieNord e Trenord per creare sulla tratta Brescia-Iseo-Edolo una linea ferroviaria sperimentale a idrogeno, e sull'Adriatico il progetto Agnes che punta a creare una piattaforma offshore per la produzione di idrogeno utilizzando l'energia eolica e quella solare.
700 milioni per le imprese italiane che investono sull'idrogeno
Già dal 28 novembre 2022 è aperto un bando per le imprese italiane partecipanti al primo IPCEI sull’idrogeno che potranno richiedere dei contributi per i progetti di ricerca, sviluppo e implementazione di componenti per la filiera dell’idrogeno. Il bando si chiuderà il 30 gennaio 2023 e prevede uno stanziamento per l'Italia pari a 700 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo a livello europeo che supera i 5 miliardi di euro.
L’IPCEI H2 Technology è una delle principali iniziative di politica industriale che punta a dare all'Europa la piena autonomia energetica incentrata sulla creazione di una filiera basata sull'impiago dell'idrogeno. A questa iniziativa partecipano Austria, Belgio, Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Tra le principali aziende nazionali che partecipano a questo progetto ci sono Ansaldo, Fincantieri, Iveco Italia, Alstom Ferroviaria, Enel e De Nora, in partnership con Snam, affiancate dai due enti di ricerca Enea e Fondazione Bruno Kessler (FBK).
Le modalità di presentazione delle domande sono contenute nel decreto pubblicato sul sito del Mise. I progetti che rientrano nel bando debbono coprire i vari aspetti della catena del valore dell’idrogeno tra i quali:
- la produzione dell’idrogeno tramite lo sviluppo di nuove tecnologie di generazione;
- la produzione di celle a combustibile;
- nuove tecnologie di stoccaggio, trasporto, distribuzione;
- lo sviluppo di applicazioni per gli utenti finali, in particolare sulla mobilità navale e ferroviaria.
I 700 milioni di euro stanziati per questa iniziativa sono così ripartiti:
- 450 milioni a valere sulle risorse dell’intervento del PNRRM4C2-I2.1 – Missione 4 “Istruzione, formazione, ricerca”, Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, Investimento 2.1 “Importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI)”;
- 250 milioni a valere sulle risorse dell’intervento del PNRRM2C2-I5.2 – Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, Investimento 5.2 “Idrogeno”.
Ai fini dell’accesso alle agevolazioni, a partire dal 28 novembre 2022 e non oltre il 30 gennaio 2023, i soggetti ammissibili sono tenuti a presentare istanza ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto 13 ottobre 2022, corredata dei relativi allegati ivi previsti, con le seguenti modalità:
- i beneficiari debbono fornire all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. le informazioni richieste dal Ministero ai fini dell’abilitazione alla piattaforma informatica dedicata;
- le istanze devono essere trasmesse attraverso la piattaforma informatica accessibile all’indirizzo https://appIPCEIIdrogeno1.invitalia.it entro e non oltre il prossimo 30 gennaio 2023.
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