COP27: i progetti più interessanti, dall'italiano Hydrozero a molti altri
- Scritto da Alessandro Giacchino
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Al COP27 sono stati presentati vari progetti e accordi industriali alcuni dei quali hanno segnato nuove alleanze tra Paesi.
COP27 ha fatto da vetrina per numerosi progetti, accordi e iniziative in tema di idrogeno, alcuni dei quali allo stadio di proposte, altri già operativi. Ne vediamo alcuni, quelli più interessanti.
Hydrozero per produrre idrogeno verde usando l'energia solare
Questa breve rassegna non poteva che partire dal progetto italiano presentato da Hydrozero lo spin-off costituito da un team di ricercatori dell’Università Niccolò Cusano, che punta a dare concretezza alla produzione di idrogeno rinnovabile al 100%.
Il progetto è mirato a produrre circa 167.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno sfruttando l'energia solare ricavata da un vasto campo di pannelli fotovoltaici installato nel Deserto Occidentale d’Egitto, in prossimità della regione di Luxor, grazie agli alti livelli di insolazione ai quali è esposta quest'area. L’energia elettrica ricavata, stimabile attualmente in 10,5 MWe, sarà quindi impiegata per alimentare un impianto di elettrolizzatori PEM posti nel Porto di Alessandria, capace di produrre inizialmente circa 330 tonnellate di idrogeno, ma con un potenziale di crescita fino a 167.000 tonnellate all'anno.
Una volta stoccato in appositi serbatoi, l’idrogeno sarà trasferito dal porto egiziano fino in Italia dove verrà impiegato per la decarbonizzazione dell’acciaieria Ilva di Taranto, una delle principali a livello europeo. Il trasporto avverrà in due modi differenti: attraverso il gasdotto off-shore Greenstream, che con una lunghezza di 520 Km collega la Libia all’Italia, e via mare tramite navi gasiere dotate di tre sfere-serbatoi da 4.500 m3. In quest’ultimo caso, l’idrogeno verrebbe liquefatto in un impianto situato nel Porto di Alessandria e spedito non solo in Italia ma anche ad altri paesi europei.
In base alle prime stime dei ricercatori, il completamento del progetto garantirebbe un risparmio di CO2 pari a 10.500 tonnellate all’anno, potendo arrivare a 4.500.000 ton/anno una volta avviata la Fase 2 del progetto stesso.
Stando ai responsabili del progetto Hydrozero by Unicusano, i benefici di questa iniziativa avranno ricadute positive sia sull’ambiente per l’abbattimento delle emissioni di gas serra, sia sul tessuto economico-occupazionale in Italia ed Europa, nonché sullo sviluppo di una capacità manifatturiera e occupazionale in una tematica strategica per il futuro a livello mondiale (supply chain in Italia ed Egitto), sulla stabilizzazione geopolitica dell’area del Mediterraneo.
Già da queste scelte possiamo intuire che nel prossimo futuro l'importanza dell'Egitto nella produzione di idrogeno è destinata a crescere considerevolmente per almeno tre ragioni: gli elevati livelli di assolamento del territorio, la posizione strategica sul Mediterraneo al confine tra Europa e Asia, la presenza di infrastrutture per la distribuzione dell'idrogeno su larga scala.
L'impianto di idrogeno verde da 100 MW nato dalla collaborazione tra Egitto e Norvegia
In totale coerenza con quanto visto, a COP27 è stata presentata anche la partnership tra Egitto e Norvegia mirata alla costruzione di un impianto nella regione egiziana di Ain Sokhna, sulla costa del Mar Rosso capace di produrre 100 MW di energia destinata alla produzione di idrogeno verde a prezzi estremamente competitivi. A darne l'annuncio, per sottolineare l'importanza di questo accordo, sono intervenuti Abdel-Fattah El-Sisi, presidente dell'Egitto, e Jonas Gahr Støre, il primo ministro norvegese.
L'impianto sarà realizzato attraverso la collaborazione tra l'Egyptian Electricity Transmission Company, azienda specializzata nell'energia eolica, la New and Renewable Energy Authority e la Scatec-ASA, il colosso energetico norvegese che già nel passato aveva operato in Egitto, avendo partecipato allo sviluppo dell'enorme parco solare di Benban ad Assuan, nell'Alto Egitto, uno dei più grandi parchi solari del mondo, con una capacità totale di 1,8 GW.
Il progetto, che costituisce un primo tassello dell'ampia strategia di sviluppo dell'Egitto incentrata sull'idrogeno verde, si è assicurato anche il supporto della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e della Unione araba per lo sviluppo sostenibile. Grazie a questo, l'Egitto, che intende incrementare la propria produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili puntando ad arrivare al 42% del totale prodotto entro il 2035, farà anche un ulteriore passo in avanti per assicurarsi nel prossimo futuro l'8% del mercato globale dell'idrogeno.
Questa iniziativa si basa su una virtuosa collaborazione pubblico/privato/istituzioni che potrà dettare le regole per nuovi modelli di sviluppo economico sostenibile.
In parallelo, Egitto e Arabia Saudita, nell'ambito di un progetto finalizzato all'interscambio di energia tra i due Paesi, hanno dichiarato di aver firmato un accordo per investire capitali sauditi nella realizzazione di impianti di energia rinnovabile in grado di produrre 1.100 Megawatt.
Per l'idrogeno, il Marocco stringe alleanze con Israele e il Regno Unito
La società israeliana H2Pro e la marocchina Gaia Energy, specializzata nella produzione di energia rinnovabile hanno firmato a COP27 un accordo strategico per il co-sviluppo di idrogeno verde su scala Gigawatt. In base a questa partnership, Gaia utilizzerà la tecnologia dell'elettrolizzatore H2Pro su scala 10-20 MW per un primo progetto pilota in Marocco puntando a usarla come base per altri insediamenti che qualificheranno il Marocco come uno dei protagonisti nel mercato dell'idrogeno verde.
Questa iniziativa, favorita dalla cooperazione diplomatica dei due Paesi, viene considerata dai rispettivi governanti come il primo passo di una relazione industriale destinata a svilupparsi solidamente già a partire dal prossimo futuro
Contemporaneamente, Chariot, società energetica con sede in Africa, ha stipulato un accordo con il produttore britannico di sistemi di idrogeno verde Oort Energy e l'Università Politecnica Mohammed VI finalizzata all’avvio di altri progetti pilota per la produzione di idrogeno verde in Marocco. In questo caso, per scomporre l'acqua in idrogeno e ossigeno impiegando energia rinnovabile, saranno utilizzati gli elettrolizzatori a membrana elettrolitica polimerica (PEM), brevettati da Oort. In parallelo all’idrogeno verde si valuterà anche la produzione di ammoniaca.
Uno degli obiettivi dichiarati è ridurre il costo della produzione di idrogeno verde per renderlo molto più competitivo e accessibile rispetto alle altre fonti di energia.
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