Felicità: vuoi NON essere felice? Comportati così…
- Scritto da Alessandro Giacchino
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La televisione è il nemico più grande della felicità
Partiamo da alcune indagini ripetute nel tempo, ma tutte convergenti su una stessa conclusione: c’è una relazione diretta tra il tempo trascorso a guardare la televisione e il malessere interiore percepito dagli spettatori. Quanto più cresce la dipendenza dalla TV, tanto meno le persone si dichiarano felici.
Terribile e tristissimo, ma razionalmente spiegabile nell’analisi dei vari fattori che favoriscono la percezione di esser felici al di là del proprio effettivo benessere e, sul fronte opposto, ne costituiscono un serio ostacolo.
Dimostrato che gran parte della nostra felicità dipende dalle piccole scelte che facciamo quotidianamente, ci sono alcune che le persone felici fanno regolarmente, mentre ce ne sono altre letali che rischiano di diventare brutte abitudini che minano la nostra capacità di esser felici, molte delle quali favorite dalla visione acritica della televisione. Vediamone le principali e i perché dei loro effetti.
Il Veleno della TV che compromette l’essere felici
Ci sono tre fattori che rendono la televisione un serio nemico della felicità, sulla base del confronto delle abitudini e dei comportamenti che assumono le persone felici in contrapposizione a quelle che felici non sono:
1. Le persone felici hanno una vita intensa, piene di esperienze che vivono e che condividono. La TV induce ad esser passivi rispetto alla realtà che viene proposta, portando le persone a vivere alla finestra del mondo, senza mai percorrerlo realmente. Numerose ricerche scientifiche hanno rilevato che le persone che viaggiano molto, che praticano attività sportive, che hanno una intensa vita sociale dichiarano di avere livelli di felicità superiori rispetto a chi dedica buona parte del proprio tempo davanti ad una televisione. La felicità è infatti diretta funzione del trascorrere del tempo con amici e familiari, nel condividere esperienze, nell’accumulare ricordi, tutti elementi assenti in qualsiasi tipo di esperienza televisiva.
2. Le persone felici sono meno sensibili ai beni materiali e indifferenti ai confronti con chi, almeno apparentemente, sembra essere più benestante di loro. Un confronto che deve tuttavia andare oltre lo schermo, allargandosi anche a tutti coloro che ci circondano. Per altro, la televisione propone modelli di vita normalmente piuttosto materialistici, anche per indurre il pubblico ai consumi sui quali si basano i ricavi della pubblicità fondamentali per le televisioni stesse. Questo comprende anche la continua esibizione di ricchezza da parte degli stessi personaggi televisivi e non solo, inducendo negli spettatori un drammatico senso di mancanza o di impotenza. Ma non è così: i fatti dimostrano che la ricchezza non è un fattore correlabile in modo proporzionale ai livelli di felicità – anzi, spesso se ne ha una funzione inversa con sviluppi drammatici – per cui esporsi costantemente al confronto può generare frustrazione con effetti negativi sul fronte della felicità.
3. Le persone felici non temono il futuro, ma cercano di costruirselo su di un proprio modello personale. I dati di vendita di libri e spettacoli dimostrano che i gialli, la violenza, i drammi raccolgono normalmente molto più pubblico dei romanzi rosa e delle commedie. Uno schema che funziona molto bene anche nei Media che con i titoli negativi, di cronaca nera, di disastri hanno molto più audience che proponendo notizie positive. Così, la televisione ci presenta dati su “generazioni bruciate e perse” parlando dei giovani, di fallimenti e scioperi aziendali, di incidenti sul lavoro o automobilistici, di stupri, omicidi e suicidi dando una rappresentazione super negativa della società. Ma non è così, al punto che talvolta persino le notizie positive vengono girate in negativo: un aumento del PIL viene posto in relazione ai traguardi mancati o ai dati migliori conseguiti nel passato, un nuovo delitto viene gridato, anche se il valore globale è da anni in costante diminuzione… Ecco, le persone felici non vengono pesantemente condizionate da questa visione negativa della realtà, ma invece pensano in positivo a costruirsi un proprio futuro, talvolta peccando di ottimismo, ma sempre pronte a reagire alle difficoltà che incontrano lungo il percorso. Le persone felici sono consapevoli di non poter controllare in toto il proprio futuro, ma non si pongono troppi problemi nel sottoscrivere un mutuo trentennale, felici di poter acquistare la casa dei propri sogni, lo spazio dove vivere il proprio futuro.
4. Le persone felici non cercano la perfezione, ma vivono con serenità ciò che sono. Alla televisione appaiono costantemente persone bellissime, coltissime, super capaci in ciò che fanno… Se si assumono costoro come modello assoluto, senza avere un confronto diretto con chi ci circonda si rischia di perdere contatto con la realtà, trasformando la propria felicità potenziale in sicura frustrazione, rammarico, se non – ancora peggio – invidia e impotenza. La perfezione è nemica della felicità, anche se non si deve mai smettere di cercare di migliorare costantemente perché questo genera soddisfazione personale e accrescere la propria autostima, ingredienti fondamentali per la felicità.
In sostanza è anche importante imparare ad apprezzare ciò che si ha, come si è e chi ci circonda, maturandone un senso di gratitudine da contrapporre a ciò che si sarebbe voluto essere, avere o a chi frequentare, elementi super negativi nei riguardi della vera felicità.
Al di là della televisione, i comportamenti che favoriscono la felicità
Una delle prime indicazioni che gli psicologi danno ai propri pazienti è “voler bene a sé stessi”: se non ci si vuole bene, come possiamo immaginare che altri ce ne vogliano? E se, come visto, la felicità è direttamente connessa alle relazioni sociali, come possiamo pensare di conseguirla in loro mancanza?
Certo, questo comporta una dose di egoismo, ma se l’egoismo non è a scapito di altri non va considerato in modo negativo ma come indispensabile viatico della felicità. Bisogna aver sempre cura di sé stessi, della propria salute fisica, emotiva, psicologica, dormendo bene e abbastanza, nutrendosi in modo appropriato, praticando esercizi fisici e ritagliandosi spazi di divertimento.
Dopo di che, le persone felici si occupano degli altri e in tal modo migliorano il proprio benessere personale senza aver bisogno di ottenere nulla in cambio.
Nel contempo, non si preoccupano più di tanto di ciò che gli altri pensano di loro stesse, rimanendo ben salde sulle proprie opinioni pur essendo sempre aperte al confronto e al rispetto degli altri.
Le persone che si dichiarano felici sono inoltre sempre pronte a modificare la realtà che le circonda, cambiando lavoro, frequentazioni, città se non vi trovano soddisfazione, se vi si trovano a disagio, se non le vivono con la positività che le contraddistingue.
Le persone felici normalmente sanno ciò che non piace loro e non esitano a scrollarsene di dosso senza paura né perdite di tempo. Questo vale tanto per le situazioni quanto per le persone. Ad esempio, le persone felici si liberano rapidamente delle persone negative e sono sempre pronte a lasciare ciò che induce loro stress o negatività, compreso il lavoro, le frequentazioni, i contesti. Per di più, non hanno la pretesa di cambiare gli altri secondo i propri modelli o desideri: non perdono tempo nel cercare di trasformare gli altri, sapendo che spesso questo risulta impossibile e raramente ne vale la pena, mentre risulta molto più proficuo concentrarsi su sé stessi, capire ciò che si vuole o che non si vuole e comportarsi di conseguenza.
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