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La terapia per la Felicità in pillole

Assumerne almeno una al giorno per migliorare il proprio rapporto con la vita

A benessere, gioia, felicità ho già dedicato vari post e altri ancora ne seguiranno visto che il difficile momento che stiamo vivendo, fatto di Covid, guerra, inflazione, deve esser superato al meglio e il più rapidamente possibile. 

Psicologi, ricerche, testimonianze dimostrano che ci sono vari piccole azioni che contribuiscono a vivere in modo più felice, o per lo meno sereno. Eccone alcune:

  1. Fare della attività fisica: basato anche solo 10 minuti minuti al giorno per innescare il rilascio di GABA (acido gamma-amminobutirrico), uno dei più potenti e principali neurotrasmettitore inibitori del nostro sistema nervoso centrale in grado di regolare l'eccitabilità neuronale e il tono muscolare. I neurotrasmettitori sono messaggeri chimici endogeni che governano le comunicazioni tra neuroni e quelle tra gli stessi neuroni e il resto del corpo. I neurotrasmettitori regolano tanto i meccanismi vitali del nostro corpo, tra i quali il battito cardiaco, la respirazione, la digestione, quanto il sonno, la concentrazione, l'umore ecc. Il GABA contribuisce a dare una sensazione di calma al cervello e tenrne sotto controllo gli impulsi. Praticare regolarmente dell’attività fisica stimolando la produzione di GABA migliora quindi l’umore e rende quindi inevitabilmente più sereni e felici. In proposito, l'Università di Toronto ha analizzato i dati di 25 ricerche diverse, tutte convergenti sul concetto che l'attività fisica aiuta a tenere a bada la depressione. Il dato più evidente di questo scaturisce da un esperimento nel quale a tre gruppi di persone depresse sono stati prescritti una terapia a base di antidepressivi, dell’attività fisica o una combinazione tra le due. I risultati sono stati sorprendenti: il gruppo che ha praticato solo dell’attività fisica ha avuto i miglioramenti più evidenti, con tassi di ricaduta nello stato depressivo nei sei mesi successivi incredibilmente basso, pari al 9%, mentre gli altri due gruppi, pur avendo registrato dei miglioramenti in seguito alle terapie prescritte, hanno registrato ricadute nei sei mesi successivi il 31% e il 38%, con un terzo dei partecipanti riprecipitati nello stato depressivo iniziale. L’attività fisica non è tuttavia necessariamente sport, palestra, corsa nuoto: anche una passeggiata, un giro di shopping, un po’ di giardinaggio possono avere gli stessi effetti, a patto che comportino del movimento.
  2. Dormire abbastanza e bene: stando alle analisi scientifiche, la mancanza di sonno incrementa in modo consistente la tendenza a essere negativi. Responsabile di questo è l'ippocampo, l'area del nostro cervello che elabora i pensieri felici e riduce il peso dei pensieri negativi. Per dimostrare questo, alcuni ricercatori hanno fornito a degli studenti in carenza di sonno un elenco di parole da ricordare. A consuntivo, i termini positivi o neutri sono stati ricordati dagli studenti solo nel 31% dei casi, mentre le frasi negative sono state ricordate dall’81% di essi. Anche gli esperimenti condotti dal dottor Robert Stickgold sono arrivati alle stesse conclusioni, rafforzando così che la mancanza di sonno è un evidente nemico della felicità. Dormendo, il cervello si ricarica, rimuove le proteine tossiche accumulate durante il giorno come sottoprodotti della normale attività neuronale. Per questo servono giornalmente almeno otto ore di buon sonno, possibilmente svegliandosi sempre alla stessa ora così da innescare una sorta di routine che aiuta a regolare i ritmi biologici e di conseguenza il proprio benessere. Dopo una buona dormita, ci si sveglia vigili, lucidi, ottimisti e pieni di voglia di fare, specialmente se questo accade al mattino presto, mentre la privazione del sonno accresce l’ormone dello stress e potenzialmente la probabilità di cadere in depressione, anche in assenza di effettive motivazioni che lo giustifichino. Le persone felici pongono il buon sonno tra le priorità per il proprio benessere e sono pronte ad integrarlo con riposini pomeridiani nel momento in cui quello notturno non fosse risultato sufficiente o di qualità.
  3. Pensieri e Compagnie PositiveReagire alle negatività, evitando di rimuginare su se stessi. Alzandosi di buon umore e pieni di energia e voglia di fare, si ha la forza e la voglia di affrontare positivamente le avversità, ciò che non va secondo i propri piani. In tal modo, si riesce più facilmente e senza timori a liberarsi di ciò che non ci risulta piacevole, tipo una compagnia, una situazione o anche solo del cibo poco gradito. Nel contempo, grazie al pensiero positivo, si è in grado di evitare di rimuginare su se stessi, su ciò che è andato male, pronti a girare pagina per fare nuove esperienze e trovare nuove occasioni di felicità. Fissarsi sui propri problemi, non solo non aiuta a risolverli, ma innesca pensieri negativi che impediscono di percepire positivamente ciò che ci accade e che potrebbe essere foriero di nuova felicità. Le persone felici, quando si trovano bloccate su un problema spostano la propria attenzione su qualcos'altro. Anche in questo caso, una passeggiata o un momento di radicale distacco dal presente possono contribuire considerevolmente a riconquistare la felicità.
  4. Liberarsi delle compagnie negative e puntare sulle persone positive. Strettamente collegato al punto precedente, così come le persone felici non si fanno incastrare in attività che non danno loro piacere, allo stesso modo, si circondando di persone positive con le quali stanno bene insieme e danno loro piacere. La felicità è infatti funzione diretta delle frequentazioni: accompagnarsi di persone felici contamina chi lo fa, stimolando la creatività e la propensione al divertimento. Per contro, la compagnia di persone negative genera l'effetto opposto, rimanendo influenzati dalla loro propensione a crogiolarsi nel dolore. La giusta compagnia non è necessariamente frivola e faceta, ma è anche quella con la quale avere conversazioni stimolanti ed edificanti, volte a sviluppare un miglioramento reciproco, evitando qualsiasi pettegolezzo gratuito. Parlare male degli altri non solo non produce alcun effetto concreto, ma contribuisce a sviluppare un senso di negatività nel proprio io che talvolta può persino trasformarsi in impotenza e, peggio ancora, invidia. Difficilmente le persone felici scelgono questi atteggiamenti, mentre sono sempre propense a parlare bene di tutti o a cercare di coglierne gli aspetti positivi anche quando questi sono scarsi o effimeri, con effetti positivi anche sul proprio umore. Bisogna quindi selezionare le persone con le quali trascorrere il proprio tempo, valorizzando quelle con le quali si sta bene ed eliminando le altre.

In sostanza, non si deve vivere inseguendo il sogno di esser felici dal momento che la felicità è prima di tutto un fattore interiore che si costruisce e si percepisce giorno per giorno. Sognare il domani può lasciare la bocca amara, riempendo la mente di aspettative che spesso si trasformano in delusioni. Molto meglio vivere l'oggi per quello che è, assaporandone ogni aspetto e avendo il coraggio di liberarsi di tutto ciò che non ci concilia nella nostra esistenza nel mondo.

Puntiamo ad esser felici sin da subito, facendo tutto ciò che ci dà piacere in modo sereno, ma soprattutto consapevole.

Ultima modifica ilMercoledì, 16 Novembre 2022 14:48

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