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Dal Benessere alla Gioia

Anni di Covid, l'invasione russa dell'Ucraina, il carovita, l'inflazione crescente hanno inciso profondamente sulla qualità della nostra vita. Bisogna reagire in modo consapevole, cercando di riconquistare la gioia di vivere, dalla quale dipendono benessere e felicità. Alcuni suggerimenti.

Di tanto in tanto, su questo Blog ho scritto di Benessere, sviluppandone persino un indice - BUD, Beenessere Universale Distribuito - per misurarlo sia a livello Paese, sia per le Imprese. Ho distinto anche tra benessere e Felicità, considerando il primo un valore oggettivo, il secondo uno soggettivo in quanto uno stesso fenomeno può dare felicità a qualcuno e risultare assolutamente indifferente o persino negativo in altri. Stavolta desidero affrontare un altro elemento fondamentale della vita, ovvero la Gioia.

Lorenzo JovanottiPer me, la maggior rappresentazione della gioia pura è data da Lorenzo Jovanotti che in tutte le sue prestazioni artistiche esprime gioia e soprattutto la trasmette coinvolgendovi tutto il suo pubblico. Indubbiamente un grande.  

Già, ma come definire la gioia? Forse non ne esiste una definizione formale. unica e accettata da tutti. Per alcuni vocabolari, la gioia è "uno stato emotivo frutto di grande soddisfazione" e talvolta viene assimilata alla felicità.

In realtà, io penso che sia più assimilabile ad un momento esplosivo, che può durare anche solo alcuni istanti, ma che ti vibra dentro facendoti dimenticare qualsiasi altra condizione e situazione ci circondi.

La gioia può scaturire da una vittoria improvvisa, inattesa, da un complimento che ci tocca dentro, da un abbraccio intenso, dal sentirsi vivi, esaldando la propria percezione del mondo, la propria soddisfazione di esserci. Per di più, la gioia potrebbe anche essere interiore, senza alcun collegamento ad eventi particolari e addirittura razionalmente ingiustificabile, ma soggettivamente esaltante.

Così come nel caso della felicità, codificare la gioia in modo universale è pressoché impossibile. Si può parlare di soddisfazione, di fierezza, di contentezza, di ilarità associando tutti questi stati d'animo a momenti o eventi particolari, ma la gioia li fa vivere tutti assieme e può esser frutto anche di qualcosa non percepibile da persone estranee a chi la sta vivendo. Dare quindi una ricetta per perseguire la gioia è di fatto impossibile, sebbene ci sono alcuni percorsi che aiutano a riviverla, specie se non la sta vivendo da tempo a causa dell'accavallarsi di eventi negativi che potrebbero persino sfociare in stati depressivi che ottenebrano la capacità di godere del benessere che dà la gioia.

Covid, Guerre, Bollette... un periodo difficile nel quale occorre riconquistare la gioia 

Rimanendo ai fatti principali che siamo vivendo - e trascurando le drammatiche vicende familiari e lavorative, tipo la perdita di congiunti cari o del lavoro - tra i quali i due anni di epidemia da Covid, l'invasione russa dell'Ucraina, gli incrementi dei costi per le utenze e dell'inflazione, pensare alla felicità, o ancora di più alla gioia è certamente difficile. Ma non per tutti: le persone si sono sposate, ci sono state parecchie nascite, alcune aziende hanno prosperato, indicando che anche nei periodi più difficili, ci sono sempre eventi indiscutibilmente positivi per alcuni, mentre tutti possono cogliere gli attimi che danno gioia, sia pure momentanea. Questo perché per mantenere il proprio equilibrio e la voglia di vivere, qualsiasi essere umano ha bisogno di credere, per esempio in un futuro migliore e di assaporare momenti di gioia.

Dal mio punti di vista, la felicità non è sinonimo di gioia: quest'ultima può apparire in modo improvviso, sorprendendo chi la sa vivendo, ma può durare anche un attimo, pochi istanti o qualche minuto. La felicità è invece uno stato d'animo più duraturo che si costruisce poco alla volta e che può esser fatto da sequenze di momenti di gioia in grado di replicarsi e moltiplicarsi nel tempo. Assaporare la gioia è quindi più semplice, anche attraversando i momenti più difficili del proprio vivere, che non ricercare la felicità, a patto di adottare alcuni accorgimenti che aiutano a percepirla e viverla. Si tratta di concentrarsi su piccoli dettagli, di astrarsi dalla realtà nell'osservazione di qualcosa nella natura o nel nostro contorno, di condividere la felicità o le conquiste altrui, anche quando ci appaiono piccole cose.

Gioia e dolore: contrapposti, ma complementari

Una osservazione fondamentale: bisogna prima di tutto avere la consapevolezza che non si può provare cosa sia la gioia - e anche la felicità - se non si alternasse a momenti difficili nei quali tutto appare, o è, negativo. Sembra un paradosso, ma come potrebbe esser possibile capire che si sta provando della gioia se questa fosse uno stato permanente? Si riesce infatti ad apprezzare solo nel momento in cui si passa da uno stato d'animo negativo, o persino di dolore, a quello positivo che corrisponde al conseguimento di propri traguardi, specie se dati per persi o irraggiungibili.

Il pensiero positivo consente quindi di accettare i momenti più bui come passaggi inevitabili per tornare a godere di momenti di gioia. E questo vuol dire acquisire la capacità di pensare sempre ad un domani migliore, concentrandosi sul futuro, accettando il presente ma senza che questo ci trascini nel baratro, ci inculchi negatività e disperazione. Spesso, le cose succedono e risultano inevitabili, senza che se ne sia colpevoli e tantomeno considerarsene una vittima. C'è un detto che recita "non è importante cadere, né quante volte lo si faccia, ma bisogna essere in grado di rialzarsi una volta di più delle cadute patite". Le cadute vanno quindi  considerate come passaggi rafforzativi del proprio io, come percorsi di maturazione verso una maggiore consapevolezza dei momenti di gioia sulla via verso la felicità.

Una cosa che ci veniva insegnata da bambini, specie se maschi, era non piangere, trattenere e non manifestare il proprio dolore. Gli psicologi ci insegnano invece che cercare di resistere alle emozioni dolorose è addirittura controproducente e contribuisce ad aumentare la propria sofferenza psicologica. Bisogna imparare ad accettare i propri sentimenti vivendoli e non a nasconderli specialmente a sé stessi. Le emozioni e i sentimenti fanno parte di ciò che si è. Cercare di mitigarli o di sopprimerli ha delle influenze negative anche nei riguardi dei momenti di gioia che quando arrivano non si è più in grado di riconoscere e di vivere così come si dovrebbe, con entusiasmo e spontaneità. Più si riescono a vivere le proprie emozioni, più si è in equilibrio con sé stessi, più si sarà in grado di riconoscere e apprezzare la gioia. Contemporaneamente, è anche necessario mantenere la consapevolezza che i momenti di gioia hanno un inizio e una fine, per cui non ci si deve lasciar cadere nei momenti negativi, ma considerarli come propedeutici ai prossimi scoppi di gioia.

Cosa ci dà gioia?

Come già sottolineato, la gioia non è per tutti assoluta, ma per ciascuno di noi assume connotati diversi. Ad esempio, dopo mesi di dolore ad un ginocchio, in modo pressoché inspiegabile anche da parte dei medici, mi sono svegliato una mattina senza più dolore. Incredulo, ho cominciato a camminiare sempre più spedito, quindi a saltare e subito ho provato a giocare a tennis. La vera gioia è stata scoprire che il dolore era sparito. Così, ho deciso di goderne i momenti, consapevole che non sono destinati a durare. Una grande gioia per qualcosa che solo pochi possono apprezzare e che per la gran parte delle persone non ha alcun significato.

Un momento di meditazione può aiutarci a capire cosa ci dà gioia e quindi possiamo provare a perseguirla. Proviamo a scrivere su di un foglio di carta quali sono stati gli ultimi momenti di gioia che abbiamo vissuto: da cosa sono stati provocati, quali sensazioni ci hanno trasmesso, perché e magari come poterli ricostruire. In alcuni casi questo non è possibile, specie se questi momenti sono associati a persone che non ci sono più, ma possiamo provare a traslarli su altre persone o anche sui ricordi che ci legano a loro tipo una fotografia, un luogo, un momento magico vissuto assieme. La gioia è di fatto uno stato mentale, spesso irrazionale, ma di grande piacere!

Proviamo a ritagliarci un momento ogni giorno da dedicare a provare ad assaporare la gioia, a cercare modi per ritrovarla in cose o sensazioni nuove. Bisogna imparare a gestire le proprie emozioni, gioia e dolore, tristezza e allegria compresi. Un modo semplice ed efficace è scrivere, anche sul retro del foglio di prima, su due colonne, quali sono stati i pensieri negativi vissuti giorno per giorno e quali sono stati i momenti positivi, cercando di riviverne almeno tre e di capire perché li stiamo giudicando tali.

Scrivere i pensieri negativi aiuta a lasciarli sul foglio, a riesaminarli ad attribuirgli il reale peso che meritano senza lasciarsene travolgere. In tal modo si creano le premesse per vivere i momenti positivi, cercando di tramutarli in gioia. Momenti anche semplici quali uno scodinzolo del proprio cane, il sorriso della cameriera del bar, il gusto di un bel bicchiere di vino prima di pranzo o cena, riassaporandolo come se lo si stesse bevendo di nuovo. Questo è un modo meraviglioso per aiutare a ricaricare il proprio sistema nervoso, riducendo il peso degli elementi negativi a vantaggio di quelli positivi, innescando così la scintilla che ripristinerà la capacità di vivere nuovi momenti di gioia.

Gli effetti miracolosi della natura, della musica, di ballare anche da soli, di vivere nuove esperienze 

Isolarsi, rinunciare al contatto e al confronto con gli altri è uno dei metodi più efficaci per perdere la capacittà di vivere la gioia, anche quando scoppia impetuosamente nel nostro io. Non è necessario puntare sugli amici più stretti. Anche gli estranei possono costituire una eccellente sponda di confronto. Talvolta, divengono addirittura i migliori interlocutori per confessare situazioni e stati d'animo molto personali. Certo, avere vicino delle persone delle quali ci si fida e con le quali si ha confidenza può essere molto utile, ma non è indispensabile. Ciò che bisogna assolutamente evitare è l'isolarsi, lo sfuggire il contatto con gli altri, il pensare di non essere accettati.

Per contro, ci sono molte cose che possono risultare estremamente utili per tornare ad apprezzare le sensazioni che dà la gioia. Tra queste ai primi posti troviamo il contatto con la natura e quello con la musica, subito seguite dal provare nuove sensazioni, a sperimentare nuove attività, tipo iscriversi ad un corso molto lontano dai propri schemi abitualii.

Una passeggata in un bosco o in un prato, specie se accompagnati dal proprio cane, senza vincoli di tempo né di percorso ha degli effetti miracolosi, specialmente se si spegne il telefonino e non si è pressati dal tempo. Fermarsi ad osservare il volo degli uccelli, l'intreccio dei rami di un albero, l'effetto del vento sulle foglie o anche le corse del proprio cane ha un enorme effetto rilassante, aiutando a godere delle piccole sensazioni che si stanno vivendo. Sedersi e respirare l'aria, concentrarsi su alcuni particolari, raccogliere qualcosa da terra, meglio ancora se funghi, more o mirtilli, può aiutare moltissimo a cambiare i propri ritrmi a riconquistare un sano equilibrio con la natura.

AllegriaSu tutto prevale comunque il divertimento che può assumere diverse fisionomie, dal praticare dello sport, al cantare al ballare, al farsi contagiare da altri. La musica ha il potere di predisporre il sistema nervoso alla gioia; il movimento e la fatica fisica contribuiscono a portare fuori dal proprio corpo l'energia negativa contribuendo ad acquisire uno stato di grande serenità. Una prova?

Basta guardare un video di Jovannotti e provare a star fermi, senza sentirsene contagiati, a cominciare a ballare: Sensibile all'estate, cantata da Jovanotti, L'Allegria, cantata da Gianni Morandi, o anche Happy, cantata da Pharrell Williams.

Le cose positive iniziano ad accadere quando si impara a gestire le proprie emozioni, a fare pace con il proprio sistema nervoso. Cosa che appare molto difficile quando nella propria vita si stanno vivendo momenti bui, ma basta provarci e ci si accorgerà che è molto più facile di quanto si pensi. Il nostro istinto di sopravvivenza e la ricerca del meglio hanno sempre la prevalenza su qualsiasi altro fattore negativo si possa incontrare lungo il proprio percorso.

Ultima modifica ilGiovedì, 03 Novembre 2022 15:34

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