Controllare le emozioni per il proprio benessere e vivere meglio: 4 modi per farlo
- Scritto da Alessandro Giacchino
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La salute è prima di tutto uno stato emotivo: saper controllare fattori quali stress, ansia, dolore consente di accettare con serenità ogni evento e quindi vivere meglio
Quando si è emotivamente in salute, diventa più facile affrontare tutte le inevitabili tensioni che la vita ci presenta. Questo vuol dire che se si sta bene sul piano emotivo diventa possibile:
- essere totalmente consapevoli della propria realtà;
- accettare con serenità il proprio stato;
- reagire ponderatamente alle sollecitazioni, anche a quelle più trivie, provocate da situazioni inattese o da comportamenti inaccettabili da parte di altre persone.
Il benessere emotivo è connesso alla gestione delle grandi emozioni quali la rabbia, la tristezza, la disperazione, senza sentirsi perduti né cadere in dpressione quando succede qualcosa di brutto.
Un evidente segnale d'allarme che indicare il pericolo che la gestione delle emozioni potrebbe finire fuori controllo per sé stessi o per chi ci sta intornono è dato dalla percezione che le emozioni diventano gli artefici delle proprie scelte, prevalendo sulla ragione e sulle evidenze, con la conseguenza di un consistente scadimento nelle relazioni personali e sul lavoro così come l'incapacità di considerare le opportunità favorevoli che ci si presentano davanti. Un altro segnale d'allarme può provenire dall'esterno, quando le persone che ci sono più vicine ci suggeriscono di porre maggiore attenzione nel controllo della rabbia o di considerare i fatti sotto diversi punti di vista, trascurandone il lato emotivo. Anche uno stato di perenne insoddisfazione o scetticismo possono denunciare qualche problema di carattere emotivo, analogamente a quando tra gli stati d'animo prevalgono aspetti quali una eccessiva apatia, il distacco da qualsiasi cosa, l'incapacità di manifestrare tanto la gioia o la felicità, quanto la tristezza o il dolore.
Le emozioni sono di fatto quanto più ci allontana dagli animali, tra i quali prevalgono elementi primari quali la fame o il sonno sebbene, così come chiunque abbia un cane può confermare, anche loro siano capaci di manifestare rabbia o gioia, simpatia o antipatia.
Ciascuno può fare una rapida verifica sulla propria capacità di percepire e vivere le emozioni, cercando di rispondere in modo oggettivo a domande del tipo:
- Come mi sento in questo momento? Meglio, peggio o allo stesso modo di ieri alla stessa ora di oggi? Come penso che starò domani?
- Perché mi sento così? Cosa sta determinando il mio stato d'animo, cosa lo sta compromettendo o come potrei migliorarlo?
- Sono in grado di condividere con altri questo mio stato, di descriverlo, di comunicarlo? Ho il coraggio di farlo o qualcosa mi inibisce dal confrontarmi con altri?
- Quando ho avuto una reazione pura - rabbia, felicità, paura, entusiasmo - non ottenebrata dall'autocontrollo sviluppato negli anni?
I suggerimenti per migliorare il proprio benessere psicofisico
Per accrescere il proprio benessere psicofisico si possono adottare varie strategie. I dati e le testimonianze degli psicologi ne suggeriscono 5:
- Aumentare la propria autostima: il primo fattore sul quale intervenire in modo concreto è la propria autostima. Se manca, o è bassa, non si sta bene con sé stessi. Figuriamoci con gli altri. In queste condizioni, come si possono affrontare serenamente gli eventi che la vita ci presenta? Con una visione negativa del mondo, nella propria mente cominciano ad affollarsi i ricordi dei fallimenti vissuti, o anche quelli percepiti o, peggio ancora quelli valutati tali sebbene molto spesso non lo siano. In tal modo si ingenera un pericoloso stato di ansia che porta a percepire in modo negativo qualsiasi cosa, a sentirsi inadeguati a fronte di ogni possibile situazione. Il primo fronte sul quale intervenire è quindi ricostruire la propria autostima partendo dall'analisi di tutti gli eventi positivi vissuti, dei risultati raggiunti, di quanto di buono è stato fatto o si è in grado di fare. Già solo questa azione è in grado di migliorare in modo significativo benessere e salute emotiva.
- Rafforzare la propria cerchia di amici: quanto più ci si isola, tanto più si è vulnerabili sul piano della salute, non solo mentale. L'isolamento porta a disconnettersi dalle persone e dalla realtà, portando a giudicare negativamente chiunque e qualsiasi cosa ci accada, compromettendo così la serenità mentale, con gravi riflessi sull'equilibrio emotivo. Allargare le conoscenze, confrontarsi con gli altri, intensificare le propria vita sociale è la miglior ricetta per superare questi pericolsi stati d'animo, incamminandosi così sulla strada che porta a maggior serenità e benessere. Una priorità diventa quindi creare una lista di numeri di telefono di amici da chiamare quando ci si sente troppo soli, quando si ha il bisogno di confrontarsi, di sfogarsi in modo liberatorio. Questo implica, ovviamente, un grande sforzo per essere più aperti al dialogo, al confronto, nell'esprimere i propri sentimenti. Cosa che diventa più facile se si è rafforzata la propria autostima, senza che questa trascenda in edonismo o superuomismo.
- Divertirsi, riscoprire la gioia di vivere: Vivere deve essere prima di tutto un piacere. Il divertimento vi ha quindi un ruolo fondamentale che serve a riequilibrare e compensare i momenti difficili che si è costretti ad affrontare. La gioia va espressa in modo semplice, ma esplicito: ridere, vociare, cantare, ballare senza seguire passi determinati ma facendosi trascinare dalla musica sono manifestazioni evidenti di felicità. Gli amici servono anche a questo, oltre che a condividere preoccupazioni, ansie, dolore. Ritagliarsi dei momenti per divertirsi o farsi trascinare in eventi improvvisi contribuisce quindi considerevolmente a migliorare il proprio benessere psicofisico.
- Gestire stress, ansie e depressione: separare i sentimenti dai pensieri è indubbiamente molto difficile, se non impossibile. I pensieri generano infatti i sentimenti e viceversa, i sentimenti sono in grado di contaminare profondamente i propri pensieri, oltre che le percezioni. Dalla loro combinazione scaturiscono i comportamenti che spesso vanno ben oltre la razionalità, divenendo addirittura inspiegabili. La mancanza di autostima, di divertimenti, di amici porta ad avere percezioni sempre più negative della realtà, condizionando in tal modo pensieri e sentimenti. In tale contesto, un ulteriore fattore ampificativo è lo stress indotto dalla tensione continua alla quale non di rado è sottoposto il cervello. La mancanza di fiducia in sé stessi e negli altri, vedere gli altri come nemici, isolarsi sempre di più sono letali moltiplicatori di stress contro i quali occorre combattere in modo deciso e convinto. Ci sono varie tecniche di riduzione dello stress, tra le quali la meditazione, lo stop forzato per qualche minuto a ciò che si sta facendo, prendersi cura del proprio aspetto, osservare qualche dettaglio della realtà che ci circonda può servire a ridurre in modo significativo il proprio stato di stress. Sugli smartphone ci sono persino delle App, tipo Samsung Health che oltre a misurare i parametri biologici realtivi alla stress, suggeriscono degli esercizi a cominciare da quelli di respirazione, da ritmarsi seguendo le indicazioni della App, per ridurlo. Da qui, l'insorgenza di stati di ansia e depressivi diventa pressoché certa. Stati che sono a loro volta catalizzatori di pensieri negativi che oltretutto compromettono il sonno la cui mancanza contribuisce ulteriormente ad aggravare la situazione. Rivolgendosi a psicoterapeuti specializzati è facile fruire dei benefici dati da appositi farmaci, ma questi possono essere un palliativo: si curano così le conseguenze, non le cause. I veri effetti positivi di lungo termine si ottengono agendo sui primi tre punti di questo elenco, tenendo quest'ultimo come soluzione estrema e temporanea da attivare in parallelo alle altre.
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