Lo Smart Working cardine delle nuove postazioni di lavoro del futuro
- Scritto da Alessandro Giacchino
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Alla base dei Workplace di domani le funzioni per gestire la collaborazione e la flessibilità, integrando spazi fisici e virtuali
David Mills, CEO di Ricoh Europe
Dopo averne parlato per anni, senza poi procedere in modo consistente, la crisi Corona-Virus sta rivoluzionando i modelli operativi di numerose aziende, favorendo la Digital Transformation che è ormai divenuta una vera priorità.
Finalmente sta anche cambiando l'atteggiamento dei dipendenti delle aziende che cominciano a guardare con ottimismo le nuove tecnologie, ivi incluse la robotica e l’intelligenza artificiale. Non per niente, le previsioni del World Economic Forum, indicano che algoritmi e automazione creeranno nei prossimi anni oltre 133 milioni nuovi posti di lavoro.
La ricerca Ricoh “The Future of Work” ha evidenziato che gran parte dei dipendenti delle aziende europee (il 61% del campione) stanno iniziando ad apprezzare il reale potenziale della Digital Transformation in termini di miglioramento di produttività, collaborazione e flessibilità.
Fondamentale è il fatto che i dipendenti acquisiscano le competenze necessarie per sviluppare il proprio ruolo in contesti sempre più digitali e automatizzati. L’81% dei dipendenti si aspetta che la propria azienda fornisca loro gli strumenti e la formazione necessari per stare al passo con la trasformazione degli ambienti di lavoro.
Le tecnologie avranno dunque un impatto sempre più rilevante nelle aziende. Come conseguenza della maggiore automazione e della diffusione di strumenti per la Collaboration, la flessibilità diventa un prerequisito fondamentale per le nuove postazioni di lavoro. ll 78% dei lavoratori vorrebbe strumenti e soluzioni grazie ai quali collaborare meglio con i propri colleghi, indipendentemente dal luogo in cui si trovano, puntando sempre di più sullo Smart Working.
Profonda trasformazione degli spazi fisici pressati dalla Smart Working
Lo studio Ricoh “The Future of Work” dissipa il mito che vede gli uffici fisici un retaggio del passato. Solo il 28% dei dipendenti pensa che gli ambienti di lavoro “reali” scompariranno entro i prossimi 10 anni, sebbene troveranno nuove connotazioni e ruoli. Workplace flessibili e uffici tradizionali coesisteranno e anche questo aspetto dovrebbe portare le aziende a rivedere i propri modelli organizzativi e le modalità di lavoro.
Le imprese lungimiranti devono riuscire a mettere al centro delle proprie scelte la flessibilità e la collaborazione, dando precedenza alle tecnologie che possono abilitare le nuove frontiere del Digital Workplace e coniugare le esigenze dei lavoratori con quelle delle organizzazioni.
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