La Trasformazione di Watson: da Giocatore Professionista, a SuperDottore e Consulente Sanitario
- Scritto da Alessandro Giacchino
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La nuova macchina superpotente di IBM apre via Cloud le frontiere del Cognitive Computing a diversi ambiti dove l'intelligenza conta davvero, primo fra tutti il mondo della sanità. E siamo solo all'inizio!
Sin dalla sua prima apparizione sulla scena mondiale, Watson, l'innovativa macchina intelligente di IBM, si è guadagnata una grande popolarità vincendo una sfida con i campioni del quiz televisivo Jeopardy!, un gioco dove il nozionismo era solo un complemento alla comprensione di domande, doppi sensi, correlazioni basate su intuito e assonanze. Capacità di cogliere le sfumature del linguaggio naturale così come di comprendere il linguaggio della scienza, sviluppato all'interno del modulo Watson Discovery Advisor, capace di capire, a esempio, come interagiscono i composti chimici per essere di effetivo ausilio ai ricercatori delle bioscienze.
Piano piano, grazie all'esperienza acquisita, gli interessi di Watson si sono estesi ad altri ambiti, grazie alle idee che vi hanno sviluppato creativi ricercatori e startupper con interessi e competenze molto eterogenee tra loro. Alcuni esempi:
- In Johnson & Johnson, la multinazionale del comparto farmaceutico, Watson sta imparando a leggere e capire gli articoli scientifici che illustrano gli esiti delle sperimentazioni cliniche. L'obiettivo è aumentare l'efficienza dei ricercatori e la qualità dei dati nello sviluppo dei nuovi farmaci.
- Per migliorare le capacità di vendita dei commessi dei propri negozi, Red Ant (Londra, Regno Unito) ha creato un’app che aiuta ad individuare le preferenze d’acquisto dei singoli clienti, partendo dai dati demografici, dalla cronologia degli acquisti e dalla lista dei desideri, incrociandoli con le informazioni sui prodotti, i prezzi locali, le recensioni dei clienti e le specifiche tecniche.
- Un'idea simile è stata sviluppata anche da Sellpoints (Emeryville, California), che cerca di correlare al meglio le relazioni tra le domande dei consumatori e i prodotti. Ad esempio, quando un acquirente cerca un prodotto usando il proprio linguaggio naturale, l’app Natural Selection di Sellpoints produce risultati classificati in base alla rilevanza per quel particolare individuo.
Si tratta solo di tre esempi tra le decine di applicazioni che ormai sono operative in varie parti del mondo proprio grazie alla fruibilità dei servizi di Watson via Cloud Computing, che ne hanno abbassato considerevolmente le soglie di accesso, ponendolo alla portata anche di medie e piccole imprese. Ma i risultati migliori e più consistenti si stanno concentrando nel settore sanitario, dove i casi sono già davvero numerosi e stanno materializzandosi in ogni parte del mondo.
Watson nella Sanità
Il Bumrungrad International Hospital (Tailandia), il più grande ospedale privato nel Sud-Est Asiatico, sta mettendo a punto l'impiego di Watson per migliorare la qualità delle cure oncologiche praticate sui pazienti del centro medico di Bangkok, partendo dall'analisi dei dati di un gran numero di casi clinici provenienti da 16 diversi Paesi di tutti e quattro i continenti del mondo. Questo innovativo sistema, basato sul componente Watson for Oncology sviluppato da IBM assieme al Memorial Sloan Kettering (MSK), uno dei centri oncologici leader al mondo, guiderà i medici del Bumrungrad nel determinare i trattamenti più efficaci per i pazienti oncologici sulla base di ciascun profilo individuale, delle prove mediche e dei risultati degli studi clinci su scala mondiale. A tal fine, Watson dovrà analizzare enormi quantità di dati traendone una sintesi mirata per ciascun caso clinico.
Il Metropolitan Health (Sudafrica) usa invece Watson per sviluppare servizi personalizzati a favore della salute e del benessere dei propri tre milioni di clienti. Grazie al Watson Engagement Advisor di IBM, la tecnologia di cognitive computing aiuterà gli addetti all’assistenza clienti di Metropolitan Health ad analizzare i grandi volumi di dati complessi strutturati e non, tra i quali informazioni sui prodotti e profili degli associati, in modo da identificare ogni possibile correlazione tra le persone, gli stili di vita e i meccanismi alla base del mantenimento e del miglioramento della salute. In tal modo, il personale sanitario viene supportato nel valutare le varie opzioni a disposizione, accelerando i processi decisionali traendone risultati sanitari migliori.
Anche nelle fasi di anamnesi, Watson è in grado di fornire l proprio contributo: grazie alla piattaforma mobile GenieMD, i paziendi di Pleasanton, in California, possono usare il proprio linguaggio naturale per porre domande in merito a condizioni di salute e terapie farmacologiche, ricevendo da Watson risposte molto attendibili e indicazioni sulle fonti da consultare per approfondire la condizione sanitaria dei pazienti. Meccanismo analogo a quello sviluppato dalla Welltok (Denver, Colorado) con l'App CaféWell Concierge, che elabora enormi volumi di dati e contenuti sanitari per dialogare con i consumatori e fornire consulenza personalizzata e dinamica per una salute ottimale.
In uno studio retrospettivo, sottoposto a revisione paritaria, pubblicato dal Baylor College of Medicine e IBM, gli scienziati hanno dimostrato un nuovo possibile percorso per generare domande scientifiche che potrebbero essere utili a lungo termine per lo sviluppo di nuovi trattamenti efficaci per le malattie. Utilizzando il Knowledge Integration Toolkit (KnIT) di Baylor, basato sulla tecnologia di Watson, nel giro di settimane, biologi e “data scientist” hanno identificato accuratamente le proteine che modificano la p53, un’importante proteina correlata a molti tipi di cancro: questo risultato potrà migliorare l’efficacia dei farmaci e di altri trattamenti. Un’impresa la cui realizzazione, senza le funzionalità cognitive di Watson, avrebbe richiesto ai ricercatori anni di lavoro: Watson ha infatti analizzato 70.000 articoli scientifici sulla p53, per predire quali proteine l’attivano o la disattivano. Questa analisi automatizzata ha portato i ricercatori oncologici del Baylor a identificare sei potenziali proteine che saranno oggetto di nuove ricerche. Questi risultati sono rilevanti, considerando che negli ultimi 30 anni gli scienziati hanno scoperto in media una proteina target simile l’anno. “In media uno scienziato potrebbe leggere, al massimo, tra uno e cinque articoli di ricerca al giorno”, commenta il Dr. Olivier Lichtarge, ricercatore e professore di genetica molecolare e umana, biochimica e biologia molecolare presso il Baylor College of Medicine. “Sulla p53 sono stati pubblicati oltre 70.000 studi. Anche leggendone cinque al giorno, potrei impiegare quasi 38 anni per conoscere appieno tutte le ricerche già disponibili, Watson consente di accelerare la velocità e la qualità di scoperte rivoluzionarie”.
IBM Watson supporterà inoltre l’analisi in uno studio clinico del New York Genome Center, destinato a promuovere la medicina genomica. Lo studio si concentrerà inizialmente sull’applicazione clinica della genomica, per aiutare gli oncologi a fornire un trattamento basato sul DNA per il glioblastoma, una forma aggressiva di tumore cerebrale che uccide più di 13.000 americani ogni anno. Nonostante le straordinarie scoperte dell’ultimo decennio sui fattori genetici che determinano malattie come il cancro, i Big Data rendono difficile tradurre i dati del DNA in trattamenti salvavita. Sulla base dei risultati dello studio clinico, IBM Watson potrebbe presto contribuire ad aumentare la disponibilità di opzioni terapeutiche personalizzate.
Impieghi molto belli e interessanti, anche se in Italia forse basterebbe utilizzarlo per scoprire e debellare le enormi truffe e gli sprechi che vengono regolarmente fatti da malintenzionati e corrotti, a scapito dei grandi ricercatori e medici che abbiamo e con danni diretti per tutti i cittadini...
Ulteriori informazioni su IBM Watson sono qui: ibmwatson.com e https://ibm.biz/watsondiscoveryadvisor
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