Il Crowdfunding per prepararsi al dopo-Corona-Virus
- Scritto da Alessandro Giacchino
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Corona Virus, Covid-19, chiamamoli come vi pare, ma quando sarà sconfitto ci lascerà un mondo molto diverso da quello che conosciamo. Prepariamoci alla sua ricostruzione per la quale anche il Crowdfunding può dare un forte contributo
Di crowdfunding qui abbiamo scritto più volte sia in quanto fenomeno a sé stante, sia in correlazione all'avvio di start-up o rilanci di imprese. Due contesti che mai come ora possono trarne grandi benefici pensando alla ripresa dell'economia fortemente colpita dal dilagare del Corona Virus. Attualmente, mentre scrivo siamo in piena crisi sanitaria, il crowdfunding sta occupando un ruolo cruciale per la raccolta di donazioni e il finanziamento della ricerca per sconfiggere il Covid-19 e per potenziare le attrezzature necessarie per favorire la guarigione degli infettati. Ma non è di questo aspetto che desidero occuparmi, quanto del dopo.
Il dopo, che sono certo arriverà presto, troverà un'economia in ginocchio su scala mondiale con l'Italia tra le vittime maggiormente colpite. Certamente un dramma che dovrà esser messo alle spalle quanto prima. In modo molto cinico possiamo dire che questo sconquasso porterà alla scomparsa di numerose imprese e ad un radicale ripensamento dell'intera filiera produttiva, fattori che tuttavia creeranno enormi nuove opportunità per chi sarà in grado di coglierle. Non per niente, il dopoguerra in Italia ha aperto le porte al periodo di maggior sviluppo della nostra economia, con gli anni '60 ancora oggi indicati come uno dei momenti più frizzanti e floridi per il nostro Paese. Pensiamo quindi positivo e proiettiamoci in questo nuovo scenario.
Digital Transformation, Smart Working e molti altri fattori di miglioramento della produttività e della qualità della vita
Per anni, in Italia - e anche nel mondo - si è parlato di Digital Transformation, di Smart Working, di teleconferenze, di didattica da remoto, di telediagnosi e di molte altre innovazioni che le nuove tecnologie ci offrivano, ma che stentavano ad affermarsi e addirittura ad esser prese in considerazione dai decisori tanto delle aziende pubbliche quanto di quelle private. Improvvisamente, si è avuta una accelerazione, nella maggior parte dei casi poco progettata e pressoché episodica.
Da oggi, ad esempio, le ricette stampate non servono più: il medico le può compilare elettronicamente dopo aver visitato telefonicamente il proprio paziente e al termine del consulto può darne il codice al paziente che potrà ritirare i farmaci che gli sono stati prescritti semplicemente comunicando il codice al farmacista. Ci voleva tanto? Tutto era pronto, ma la burocrazia imponeva la consegna della ricetta cartacea. I benefici sono evidenti: meno carta da stampare e da archiviare, meno spostamenti dei pazienti e soprattutto immediata disponibilità dei farmaci. Una combinazione dove tutti vincono e che inspiegabilmente era rimasta totalmente bloccata non si sa per quale ragione e a beneficio di chi.
Un altro esempio? Lo smart working, osteggiato per anni da sindacati e legislatori, è divenuto improvvisamente priorità per un gran numero di aziende. Con il risultato che molti lavori verranno svolti in tal modo anche dopo la fine della crisi da Corona Virus. pochi aggiustamenti a livello tecnologico e ciò che sembrava essere di là da venire si è trasformato in poco tempo in realtà.
Potrei andare avanti a lungo con esempi e casi reali tipo la didattica, le videoconferenze, le telediagnosi e così via che, in sintesi, ruotano attorno alla svolta verso la Digital Trasformation auspicata da noi "addetti ai lavori" ormai da anni. Così, le aziende e le amministrazioni pubbliche usciranno da questa crisi rafforzate nella produttività e con nuovi modelli operativi nei quali le stesse persone potranno fruire di una maggior qualità della vita riducendo spostamenti, code da pendolari e incrementando la propria autonomia e il senso di responsabilizzazione nella creazione di valore per la propria impresa.
Piove denaro sull'innovazione, su imprese e start-up, ma non basta mai
La gravissima crisi sta inducendo i Governi nazionali e la stessa Europa a mettere mano al portafoglio per sostenere le imprese, i consumi, l'economia tutta senza più preoccuparsi più di tanto dei livelli di indebitamento che per anni sono stati il mantra di politici miopi ed economisti del piffero a cominciare dal decantato Monti, una delle peggiori rovine dell'Italia.
La pioggia di denaro a tassi azzerati - o addirittura negativi - faciliterà fortemente gli investimenti rimescolando fortemente anche gli equilibri tra le imprese, e anche tra i Paesi del mondo, per cui bisogna prepararsi per cogliere questa ondata di opportunità dalle quali qualcuno di troverà in nuove posizioni competitive, mentre altri scompariranno definitivamente.
Al di là del denaro che arriverà dai finanziamenti pubblici, ci sarà quello dei privati che troveranno molto più opportuno partecipare attivamente a iniziative imprenditoriali piuttosto che investire a tassi negativi, oltretutto aggravati dagli oneri di intermediazione.
Tutto ciò costituisce una grande opportunità per lanciare nuove imprese e Star-up, nuovi progetti o anche un consistente ammodernamento delle aziende attuali a patto di avere idee e capacità di realizzarle. Una combinazione che dal mio punto di vista richiede una forte sinergia tra le nuove generazioni apportatrici di idee e la concretezza data dall'esperienza dei Manager di lungo corso. Le idee, infatti, sono cruciali ma diventano inutili se non si è in grado di attuarle definendone il contesto, lo scenario competitivo e l'approvvigionamento dei capitali indispensabili per operare superando anche gli errori dei primi passi.
Ecco quindi che il crowdfunding, nella forma che preferisco, ovvero l'equity crowdfunding, rivestirà un ruolo cruciale per il prossimo rilancio dell'economia. Si tratta quindi di scegliere i partner migliori pensando di operare su scala nazionale, ma ancor di più internazionale.
Le migliori piattaforme di crowdfunding a livello internazionale
Affrontando il crowdfunding ci si deve domandare cosa si vuole dal fornitore di servizi: sono la promozione e la raccolta di denaro, alcuni servizi di consulenza, una guida completa dalla formulazione del business plan e la scelta degli advisor... Chiaro che a secondo del livello di servizio che si cerca variano anche le tipologie di contratto che si possono sottoscrivere e i relativi costi che variano da un minimo del 2% ma che possono raggiungere anche il 15%. Ad esempio, se la costituzione dell'impresa è già assistita dal Business Angel, probabilmente servià unicamente una piattaforma di intermediazione finanziaria autorizzata dalle autorià competenti. Se invece si parte dall'idea o dalla ristrutturazione di una piccola o media azienda servirà anche una guida per muoversi in questo mondo piuttosto intricato ed eterogeneo.
Ci sono poi altri fattori da considerare: ad esempio si opera in un dominio geografico o merceologico, dove l'entratura nell'ambiente, intesa principalmente come reputazione, è determinante o si è così forti da cercare solo il minor costo di raccolta dei fondi? Di fatto quindi non esiste la piattaforma migliore, ma bisogna selezionare quella più vicina alle proprie esigenze considerandone sempre i tassi di successo da un lato per quanto riguarda la raccolta di denaro - percentuale di chiusura positiva dei progetti e tempi - dall'altro quello di esito dei progetti finanziati. Lo stesso dicasi per gli importi richiesti dei progetti, in totale e per singole sottoscrizioni, per la remunerazione degli investitori e altri fattori ancora.
Vediamo quindi alcune delle piattaforme più importanti su scala mondiale.
- Kicks
tarter: l'elenco non poteva che partire da questa che oltre a essere una delle prime ad apparire sul mercato è anche in cima alla classifica per numrro di iniziative finanziate e per popolarità. E' molto gettonata per i progetti più creativi e innovativi, molti dei quali sono estremamente rischiosi e non sempre riescono a tradursi in prodotti che arrivano sul mercato. Ma quelli che ce la fanno, hanno risultati clamorosamente positivi. Poco indicata per un progetto di ristrutturazione aziendale, può trovare i fondi, tra le altre cose, per finanziare un film, una commedia, un disco, un libro.
- Indiegogo: punto di riferimento per le iniziative di tipo nonprofit, è un altro dei punti di riferimento di tutto il settore. Funziona anche da piattaforma di trading dei progetti: qualora la raccolta non dovesse andare a buon fine, si ha la possibilità di fundere o cedere la propria iniziativa ad altri con i quali sono emerse delle affinità o degli interessi. Le forme di finanziamento possono prevedere dei ritorni anche non di tipo esclusivamente economico ma di immagine, di facilitazioni di acquisto di prodotti o altro.
- Patreon: la forma di finanziamento può anche essere di tipo rateale, con versamenti su base periodica, ad esempio mensile. I finanziamenti possono spaziare da somme quasi ridicole, tipo un dollaro al mese moto utilizzato nelle donazioni per iniziative umanitarie, ma senza alcun limite verso l'alto.
- InKind: se si vuole avviare un ristorante, questa è la piattaforma da considerare. Finanziare un ristorante è sempre difficile e nei prossimi tempi ce ne saranno molti da far ripartire... Questo è un esempio di piattaforma ad indirizzo verticale.
- Crowdfunder: se si stanno cercando Angel Investor o Venture Capitalist questa è la piattaforma verso la quale indirizzarsi, consderando di raccogliere in soluzione unica ingenti somme in cambio di quote della propria azienda.
- Lending Club: prestare senza intermediari, con discreti tassi di interesse e di affidabilità? Piccole somme, fino a poche decine di migliaia di dollari, possono essere prestate attraverso questa piattaforma con interessi attorno al 5%.
- Ulule: gli artisti non sono provenienti solo dai paesi più avanzati del mondo. Molti si possono trovare in Asia, in Africa e nei luoghi più remoti della terra. E se se ne scopre uno che ha successo, i ritorni possono essere mirabolanti. Così, Ulele finanzia progetti per artisti di 198 Paesi diversi del mondo: cantanti, pittori, scultori, registi possono dare sbocco alle proprie opere grazie a questa piattaforma francese, presente anche a Barcellona, Roma, Antwerp, Montreal.
- Crowdcube: piattaforma inglese specializzata in progetti tipici per medie e piccole imprese che consente di accedere a finanziamenti al di fuori del tipico circuito bancario.
- Fundable. concorrente diretto di KickStarter, ha costi più convenienti, ma naturalmente meno visibilità, basati su un abbonamento mensile più una modesta percentuale per ogni transazione andata a buon fine. Prevede la cessione di quote dell'azienda da finanziare - quindi nella formula di equity crowdfunding esattamente come KickStarter e come quest'ultima funziona "tutto o niente": o l'iniziativa viene finanziata al 100% o tutto finisce nel nulla.
Prossimamente, pubblicherò la classifica delle piattaforme di crowdsourcing più gettonate in Italia.
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