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Nuove Professioni (24)

Smart Working: ascolto e gestione del team le priorità del capo

Il Covid ha impresso una vigorosa accelerazione al lavoro da remoto. Ma ora che imprese e lavoratori hanno imparato ad apprezzarne i vantaggi, bisogna gestirlo al meglio in abbinamento al lavoro in ufficio cominciando dalle capacità di ascolto e di gestione dei Team

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L'impresa di successo oggi si fonda sulla Leadership Agile

La quarta rivoluzione industriale che stiamo ormai vivendo da tempo è caratterizzata dalla convergenza di tecnologie di varia natura che rendono sempre più sfumati i confini tra il mondo fisico e quelli digitali e biologico connettendoli tra loro per formare un tutt'uno da gestire in modo flessibile e integrato.

Marco Comastri, General Manager EMEA di CA Technologies

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Il Cloud Architect: figura emergente tra le nuove professioni digitali

Oggi, senza un mestiere, si è inevitabilmente condannati alla disoccupazione. Ma in realtà, l'epoca che stiamo vivendo offre un'enormità di nuove professioni, tutte derivate dalla Digital Transformation in atto. Eccone un altro esempio, strettamente legato ai cambi di paradigma architetturale dei nuovi sistemi informativi d'impresa.

Matteo Biancani, Interoute Italia

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Sicurezza IT sugli scudi anche nel 2017. Ma il CISO dov'è?

A fronte di investimenti in Information Security per il 2016 nell’ordine di quasi 1 miliardo di euro (+5% sul 2015), solo 1 grande impresa su 2 ha in organico un manager per la gestione della sicurezza informatica, il CISO, Chief Information Security Manager... Le considerazioni di ANRA sui dati dell'Osservatorio Information security e privacy della School of Management e dell'indagine internazionale di Zurich sulle PMI

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#Talenti? No, grazie!

Da qualche anno, si è scatenata su scala mondiale “la guerra dei talenti”. Ma siamo sicuri sia la strada giusta da seguire? Talenti si nasce o si diventa? E che ne facciamo di tutti quelli che talenti non sono? Le lezioni di Claudio Ranieri @DonRanieri e @McDonalds, la definizione di @BCG.

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Opportunità di lavoro: i ruoli più richiesti dalle imprese nel mondo del Digital Marketing

Per Kelly Services Italia, le posizioni più ricercate sono: e-Commerce Manager, Digital Strategist, Social Media Manager, Community Manager, Digital Project Manager.

Opportunità di lavoro nel Digital MarketingAnche in Italia, stiamo avendo una fortissima crescita per la Digital Economy che pone al centro il Web e la rete, sia pure con prospettive e compiti molto diversi. In alcuni casi, infatti, questi costituiscono il cuore dell’impresa – si pensi ad esempio ai negozi unicamente OnLine o ai servizi tipo TripAdvisor – mentre in altri sono l’indispensabile complemento per le attività commerciali, di marketing, di comunicazione, connesse all’amministrazione, alla logistica o anche alla produzione.

Focalizzando l’attenzione sulle sole attività commerciali è facile scoprire che il Web e più in generale l’intero comparto del Digital Marketing è in grado di offrire numerose opportunità di lavoro a chi vi ha competenze: stando a quanto rilevato dall’Osservatorio NetComm - Politecnico Milano, nel nostro Paese, da cinque anni a questa parte, le imprese hanno più che raddoppiata il fatturato proveniente da questo settore, passando dai 9,3 miliardi del 2011 ai 19,3 miliardi del 2016. Crescita che tuttavia non ha ancora espresso tutto il suo potenziale essendo l’Italia ancora molto distante dalla media europea, aprendo quindi opportunità a chi si affaccia a questo settore.

I profili più richiesti nel Digital Marketing

Sempre stando a Kelly Services Italia, innovativa azienda di selezione e gestione del personale, attualmente, i profili più richiesti dalle aziende sono:

  1. e-Commerce Manager,
  2. Digital Strategist,
  3. Digital Project Manager,
  4. Social Media Manager,
  5. Social Media Analyst,
  6. Community Manager.
  • L’e-Commerce Manager è il responsabile delle attività di e-Commerce, con un ruolo di gestione che va dall’elaborazione delle strategie (valutazione, pianificazione e realizzazione del progetto), al lancio di prodotti e servizi, oltre ad essere responsabile delle vendite OnLine. Per tale ruolo sono richieste competenze di carattere economico-gestionale, di marketing, di controllo di gestione e una buona conoscenza dei mercati internazionali.
  • Al Digital Strategist fanno invece capo la definizione delle strategie di Web Marketing e di Social Media Marketing per la Brand Awareness e l’offerta commerciale. Sono quindi necessarie elevate capacità di comunicazione e di analisi, in aggiunta alle competenze di Web Marketing, SEO, SEM e Social Media Marketing.
  • Il Digital Project Manager gestisce l’intero ciclo di vita dei  progetti di comunicazione digitale, rispettando i tempi, il budget e le strategie aziendali.
  • Il Social Media Manager adatta le strategie di marketing ai diversi supporti del Web 2.0, con l’obiettivo di migliorare la visualizzazione di prodotti e servizi. Si occupa, infatti, della presenza di un’azienda o di una Community sui Social Network. Spesso lavora in abbinamento al Community Manager , responsabile di gestire i rapporti tra le diverse Community OnLine e la presenza dell’azienda sui canali Social.
  • Infine, il Social Media Analyst ha il compito di valutare i dati e i ritorni degli investimenti sui Social Media raccogliendo ed esaminando i dati provenienti dalle fonti digitali e non.

Le competenze che contano per trovare lavoro nel Digital Marketing

Le competenze tecniche più richieste per questi profili, a parte quelle specifiche di ciascun ruolo, sono: la conoscenza delle tecniche di SEO (Search Engine Optimization) per ottimizzare il posizionamento delle pagine Web, e SEA (Search Engine Advertising) come ad esempio, Google Adwords, le logiche alla base delle varie forme di Web Advertising (Display Advertising, Programmatic Advertising...).

Occorrono inoltre esperienze nell’impiego delle piattaforme di CRM (Customer Relationship Management) e CMS (Content Management System) per la gestione dei contenuti così come nell’uso dei classici canali del Digital Marketing tipo l’e-Mail Marketing.

In ogni caso è importante sottolineare che tra le competenze trasversali, spiccano le capacità di lavorare in team eterogenei e in modo multidisciplinare.

La laurea, biglietto di ingresso per i professionisti del Digital Marketing

Interessante evidenziare che se da un lato la laurea viene considerata come un requisito pressoché indispensabile, nel mondo del Digital Marketing trovano spazio tanto i laureati in ambito umanistico (un plus per chi lavora con le parole e con le persone), compresa quella in Comunicazione, quanto coloro i quali si sono specializzati nelle discipline Economia e Marketing o Ingegneria Gestionale o Informatica. I master in Digital Marketing e temi affini costituiscono ovviamente un ulteriore elemento preferenziale.

Data la costante e rapida evoluzione del settore, bisogna mettere in conto uno spiccato orientamento alla formazione e all’aggiornamento continui: le competenze e le conoscenze sono infatti destinate a divenire obsolete nel giro di pochi mesi, per cui si deve costantemente rinnovare il proprio bagaglio di conoscenze.

Buone retribuzioni per chi lavora nel Digital Marketing

Nota finale positiva: a fronte della richiesta di sofisticate competenze ed elevate caratteristiche personali, le retribuzioni per i professionisti del Digital Marketing sono decisamente interessanti: si va dai 30-35.000 Euro annuali per le figure Junior, ai 60/70.000 Euro per un e-Commerce Manager con qualche anno d’esperienza.

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I Migliori Posti di Lavoro in Europa

Il Great Place to Work® (GPTW) Institute ha appena pubblicato la classifica delle aziende che offrono i migliori ambienti di lavoro in Europa. Quali sono? E perché sono le migliori?

Se da un lato i livelli delle disoccupazione giovanile preoccupano i Governi di ogni parte d’Europa, dall’altra c’è un’accesa lotta per accaparrarsi i migliori – i così detti “talenti” - i veri protagonisti delle imprese di nuova generazione sempre più orientate al mondo dei servizi o dell’innovazione. Due contesti nei quali a contare di più sono le competenze, combinate con creatività, intelligenza, spirito critico e analitico. Così, per i giovani brillanti dotati di tali caratteristiche si aprono orizzonti estremamente positivi, al punto che sono proprio loro a scegliere le imprese per le quali lavorare e non il viceversa!

A far da guida nella scelta delle imprese – e per le imprese stesse nel governare i fattori critici per risultare attraenti agli occhi dei giovani – si sono diffuse numerose classifiche di gradimento del posto di lavoro, stilate da varie organizzazioni. Una delle più note e affermate in questo contesto è quella pubblicata regolarmente dal Great Place to Work® Institute (GPWI) che proprio in questi giorni ha rilasciato quella relativa alle Corporation operanti in Europa.

Le caratteristiche del miglior posto di lavoro

Già, ma innanzitutto, quali sono i fattori che rendono “grande” un posto di lavoro nel 2016 agli occhi di chi vi opera? Nel passato potevano essere elementi quali “la sicurezza del posto di lavoro”, “le opportunità di carriera”, “i livelli di retribuzione” e così via. In un’era dominata dall’incertezza su tutto e sull’accorciamento dei cicli di vita di ogni cosa, sono questi parametri considerabili ancora validi?

No: stando al GPWI, questi elementi sono stati sostituiti da altri molto più orientati al “clima dell’ambiente aziendale” e ai livelli di qualità della vita offerti dall’azienda. Espressi in elementi in qualche modo misurabili, questo vuol dire:I migliori posti dove lavorare dal punto di vista dei dipendenti - fonte GPWI

  • Avere fiducia nel Management e nei colleghi di lavoro;
  • Essere orgogliosi di ciò che si fa;
  • Apprezzare e avere buone relazioni con i colleghi.

Fattori che oggi pesano di più della retribuzione, dei benefit e dei numerosi altri elementi materiali che normalmente fanno parte dei pacchetti offerti dalle imprese ai propri collaboratori.

Dal punto di vista del Management dell’impresa, garantire ai propri collaboratori un buon ambiente di lavoro offre dei ritorni tangibili misurabili in:

  • Riuscire più facilmente a raggiungere gli obiettivi fissati;
  • Avere persone sempre motivate e pronte a dare il meglio di sé in ogni circostanza;
  • Vivere in un clima familiare nel quale la collaborazione reciproca diventa spontanea, senza richiedere alcuna regola né fattore di stimolo.

Risultati ai quali spesso si può arrivando con semplici accorgimenti quali rispettando e ascoltando le persone e dando seguito ai loro messaggi, ringraziare privatamente e pubblicamente le persone per il loro operato, considerare anche il lato umano degli individui, andando oltre la loro veste puramente professionale.

Le metriche che qualificano i migliori posti di lavoro

Dal momento che nessun elemento qualitativo ha significato a meno che non si riesca a misurare in qualche modo, forte dei 25 anni di esperienza maturati in questa attività, il GPWI ha sviluppato perciascuno dei fattori indicati una specifica metrica. Ad esempio, la fiducia viene misurata attraverso il Trust Index© che considera cinque dimensioni sulla base delle quali le persone valutano il proprio posto di lavoro.

Per ogni approfondimento sulle metriche rimandiamo direttamente al sito di GPWI, considerando che queste divengono le domande dei questionari sottoposti direttamente ai dipendenti delle imprese coinvolte nell’indagine. Si tratta di un campione d’indagine molto consistente, con oltre 10 milioni di dipendenti di circa 6.000 organizzazioni distribuite il 50 Paesi diversi del mondo.

I migliori posti di lavoro in Europa

Lavorare nelle multinazionali, specie per un giovane, rappresenta un traguardo importante: contesto internazionali, innovazione, progetti ad ampio spettro e visibilità, accompagnati da consistenti investimenti in formazione, costituiscono alcuni degli elementi che per l’inizio di carriera rendono queste organizzazioni le preferite per chi ha ambizione e lungimiranza.
Già, ma quali sono le migliori oggi a livello europeo per GPWI? Ecco la classifica:

  Nome Settore
1 Mars Manufacturing & Production
2 Daimler Financial Services Financial Services & Insurance
3  EMC Information Technology
4 Cisco Information Technology
5 Adecco Professional Services
6 W. L. Gore Manufacturing & Production
7 NetApp Information Technology
8 AbbVie Biotechnology & Pharmaceuticals
9 Admiral Group Financial Services & Insurance
10 Hilti Manufacturing & Production
11 H&M Retail
12 Volkswagen Financial Services Financial Services & Insurance
13 Microsoft Information Technology
14 Novo Nordisk Biotechnology & Pharmaceuticals
15 Cadence Information Technology
16 Hilton Hospitality
17 McDonald's Hospitality
18 Johnson & Johnson Biotechnology & Pharmaceuticals
19 Diageo Manufacturing & Production
20 Hyatt Hospitality
21 SAS Information Technology
22 National Instruments Information Technology
23  QlikTech Information Technology
24  Kiabi Retail
25  Phoenix Contact Manufacturing & Production

Interessante considerare che la classifica è pressoché dominata dal settore dell’Information Technology!

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Hackathon: Concorsi a premi tra intelligenze, Vetrine per Start-upper o Scorciatoie per assumere talenti?

Nati nel 1999 per aggregare un gran numero di intelligenze nella soluzione di problemi specifici, gli Hackathon, maratone per giovani sviluppatori e innovativi imprenditori si sono diffuse anche nel nostro paese, assumendovi diverse anime. A quali partecipare e perchè?

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Project Management: dalle Piramidi Egizie, alla Bomba Atomica, all'era Digitale III parte

Ultimo pezzo della trilogia di Vito Madaio sulle più recenti evoluzioni del Project Management, la disciplina che trasforma le idee in fatti, dedicata stavolta alla scelta della Metodologia da adottare e alla sua introduzione in azienda.

di Vito Madaio

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Più produttività e controllo nello Sviluppo Software

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A guardare i dati sugli investimenti e la crescita del mercato italiano, non si direbbe, ma il Software è divenuto così strategico per il succeso delle imprese che anche McKinsey - che normalmente parla di strategie ai Top Manager - vi ha dedicato un approfondito Report. Vediamone e commentiamone i passaggi essenziali.

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