Sicurezza IT: per le imprese italiane è sempre boom!
- Scritto da Alessandro Giacchino
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Sfiorano quota 700 le aziende in Italia che dichiarano di avere soluzioni contro il cybercrime e continuano le acquisizioni e i rimescolamenti...
Nonostante che in Italia si abbia una percezione piuttosto modesta dei rischi derivanti dalle carenze di sicurezza dei sistemi informatici. la crescita del numero di aziende che offrono strumenti e servizi per combattere il cybercrime contiuna inarrestabile: tra il 2011 e la metà del 2017, stando ai dati del Registro Imprese delle Camere di commercio sono passate da poco più di 500 a poco meno di 700 con in incremento del 36,8% e quasi un raddoppio nel numero degli addetti, cresciuti da 3.504 a 5.609.
Sul piano territoriale, la distribuzione delle imprese appare piuttosto disomogenea, con il Lazio che quida la classifica per numero di imprese (166, pari a quasi un quarto del totale) e per tasso di crescita (+48 imprese tra il 2011 e il settembre 2017). Dietro al Lazio si posizionano la Lombardia (121 imprese) e. distaccate tutte le altre regioni italiane. La distribuzione degli addetti riflette in parte la classifica delle imprese, con alcune piccole eccezioni: tra Lombardia, Lazio e Veneto si contano 3.650 specialisti e aggiungendovi i 525 Trentino Alto Adige arriviamo al 75% del totale. Ovvero, specializzarsi in sicurezza IT vivendo in altre regioni d'Italia costituisce una buona opportunità, a patto di esser disponibili a trasferirsi...
Se l'indicatore è positivo sul piano dello sviluppo, i dati economici non sono altrettanto favorevoli, presentando differenze molto significative tra aziena e azienda sia in senso generale, sia per quanto riguarda la distribuzione territoriale: i risultati migliori si riscontrano in Veneto, seguita a distanza dal Lazio e dall'Emilia Romagna, mentre in molti casi si hanno risultati insignificanti o addirittura negativi. Un settore, quindi, interessante, ma proprio per questo sempre assogettato ad operazioni societarie tipo fusioni, acquisizioni, chiusure.
Deloitte, dopo Intellium, acquisisce anche Quantum Leap
Deloitte Risk Advisory ha acquisito Quantum Leap S.r.l., società specializzata nei servizi di Ethical Hacking e Cyber Security, fondata nel 2004 a Pescara da Stefano Chiccarelli assieme ad alcuni partner. In pratica, impiegando un team di esperti cyber security tester, Quantum Leap cerca di rilevare le vulnerabilità presenti nelle infrastrutture ICT (inclusi sistemi SCADA, IoT ed embedded), così da eliminarle o renderle innocue prima che vengano utilizzate per arrecare danni alle imprese.
Un bel salto di qualità per l'azienda pescarese che in tal modo viene proiettata ad operare su scala mondiale grazie al respiro da multinazionale di Deloitte.
“Il rischio cibernetico costituisce una delle sfide più difficili del nostro futuro e Deloitte mette a disposizione impegno e competenze per contribuire in modo efficace alla gestione della sicurezza di reti ed informazioni, contribuendo a ridurre i rischi della società moderna. Per questo, la linea di servizio di Cyber Security rappresenta una delle principali piattaforme di crescita per Deloitte in Italia ed in tutto il mondo”, è il commento di Ciro Di Carluccio, Amministratore Delegato di Deloitte Risk Advisory. “Questa operazione, che segue la precedente acquisizione di Intellium nel 2017, si inserisce nel percorso di crescita che abbiamo intrapreso e che vedrà in futuro altre operazioni volte a rafforzare sempre più l’offerta di Cyber Security. Il nostro approccio unisce strategia, capacità tecnologiche e operative per fornire ai nostri clienti soluzioni di prevenzione e gestione continua del rischio cyber.”
Per Stefano Chiccarelli, “La valorizzazione delle rispettive identità è l'elemento base di questo accordo e l’aspetto che ci differenzia nel mercato permettendoci di crescere insieme e diventare un punto di riferimento per i nostri clienti e per la community degli ethical hacker. Siamo fermamente convinti che la sicurezza non può essere solo un servizio indipendente dalla implementazione delle piattaforme tecnologiche, ma va fortemente correlata con le fasi di progettazione e deployment di ogni progetto. Il nostro primo impegno è quello di affiancare il cliente in ogni scelta tecnologica, aiutandolo nel garantire il miglior compromesso tra efficienza e sicurezza e supportandolo in ogni fase progettuale."
F-Secure acquisisce MWR InfoSecurity
Celebrando il suo trentesimo compleanno, F-Secure si fa un regalo da oltre 100 milioni di euro, acquisendo MWR InfoSecurity, azienda inglese fondata nel 2002, autrice di una innovativa piattaforma di threat hunting. Non presente direttamente in Italia, ma con uffici a Londra, Johannesburg, Dubai, New York e Singapore, operando ora come filiale della finlandese F-Secure, MWR può ora erogare i propri servizi anche sul nostro territorio.
Forte di 400 collaboratori, MWR ha realizzato una piattaforma in grado di rilevare le vulnerabilità, risolverle (Detection & Response - EDR), per poi gestirle con servizi specializzati (Managed detection & Response services - MDR) coprendo anche l'insidioso settore del phishing.
Per Samu Konttinen, CEO di F-Secure, “Questa acquisizione rafforza la competitività di F-Secure grazie agli strumenti e ai servizi di Detection & Response, uno dei segmenti in maggior crescita nell'intermo mercato della sicurezza informatica. La piattaforma di threat hunting Contercept sviluppata da MWR costituisce oggi una delle più avanzate del mercato e si integra bene con l'offerta di F-Secure”.
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