AD Blockers e Digital Marketing: impatto e conseguenze per le aziende
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L'impatto degli AD Blockers sull'advertising mondiale ha iniziato a farsi sentire seriamente, portando aziende da tutto il mondo a implementare contromisure nelle proprie campagne di Digital Marketing.
Federico Magni, Digital Marketer e fondatore di WPefficace.it*
Negli ultimi anni anche in Italia si è assistito alla diffusione dei cosiddetti “AD Blockers” ossia piccoli Software in grado di bloccare gli annunci pubblicitari presenti nei vari siti Web.
Il funzionamento è semplice, dato che all’utente basta installare un’estensione gratuita come AdBlocker Plus per il browser Google Chrome o Mozilla Firefox e magicamente potrà navigare su qualsiasi sito senza vedere fastidiosi annunci pubblicitari. Questo sistema evita anche di dovere subire campagne di remarketing che dopo aver installato un cookie nel browser dell’utente, lo perseguitano mostrando lo stesso Banner su molti altri siti che visiterà in futuro.
Gli AD Blocker spesso mostrano anche statistiche con il numero di annunci bloccati e nel giro di tre mesi di normale navigazione è facile avere uno storico di oltre 20.000 pubblicità bloccate.
Fin qui sembra una grande trovata, ma se per l’utente può essere un notevole vantaggio, qual è l’impatto che questa pratica ha con le aziende che vivono di pubblicità? Secondo il Report di Adobe e PageFair a causa di questo fenomeno, l’industria dell’advertising ha subito una perdita di circa 22 miliardi di dollari nel 2015.
Questa perdita è direttamente percepita dalle testate giornalistiche e Blog che producono ricavi direttamente dalla vendita di spazi pubblicitari, ma c’è anche un impatto indiretto per le aziende che effettuano campagne pubblicitarie OnLine, dato che gli annunci non saranno visualizzati da quella fetta sempre crescente di pubblico che utilizza un AD Blocker.
Statistiche dell’uso di AD Blockers
PageFair Limited è una società irlandese che si occupa di offrire soluzioni contro l’ad blocking per editori in tutto il mondo e ha raccolto statistiche sull’utilizzo di questi software e pubblicato diversi studi con dettagli molto interessanti.
Nel 2017 Global Adblock Report viene evidenziato il fatto che oltre 600 milioni di Device stanno usando Software di AD Blocking in tutto il mondo, mentre nel 2010 erano solo 21 milioni.
L’uso di AD Blockers varia a seconda dello stato di riferimento: il 94% dell’utilizzo globale di AD Blockers su mobile è concentrato in Asia, mentre in Nord America si ha il 68% su dispositivi Desktop. Per quanto riguarda la demografica, gli uomini sono più propensi del 34% a usare questi software su Desktop e mobile rispetto alle donne.
Secondo questa ricerca, le motivazioni principali per l’utilizzo di AD Blockers vanno ricercate negli annunci troppo invasivi che interrompono la navigazione e nel timore di ricevere Malware o Virus.
Come misurare l’impatto degli ad blockers?
Non va dimenticato il fatto che ci sono Blog particolarmente colpiti da questo fenomeno a causa dell’argomento trattato, come i settori Tech e Games poiché attirano una tipologia di utenza molto avvezza all’uso di estensioni e novità tecnologiche.
Il modo migliore per sapere qual è la percentuale di visitatori che utilizza questi Software navigando nel proprio sito è l’implementazione di un sistema di monitoraggio modificando il codice sorgente delle pagine. Così, nei Report statistici dei Tracking Tool tipo Google Analytics sarà possibile scoprire il numero di persone con un AD Blocker abilitato, oltre a dettagli sulla geolocalizzazione, Browser e sistema operativo.
Dopo qualche settimana di acquisizione dati, sarà possibile prendere una decisione concreta, per valutare se è il caso di intervenire oppure se è preferibile mantenere lo status quo a causa di volumi irrilevanti.
Le soluzioni a disposizione
Si tratta di un problema di difficile soluzione, ma esistono alcuni sistemi più o meno tecnici che consentono di recuperare buona parte dei ricavi pubblicitari che altrimenti andrebbero inesorabilmente persi.
Gli utenti più coscienziosi sanno che nelle impostazioni di questi addon è possibile abilitare o disabilitare dei filtri per consentire la visualizzazione dei Banner solo su alcuni siti per non danneggiarne i ricavi pubblicitari, ma la maggior parte delle persone non conosce queste impostazioni o non ha le competenze tecniche per configurarle.
Una soluzione vera e propria è l’implementazione di un codice di monitoraggio che quando rileva un visitatore con AD Blocker attivato, mostrerà un messaggio di invito allo sblocco del sito per continuare la navigazione.
Si tratta di un metodo estremo perché molte persone preferiranno andarsene piuttosto che mettere mano alla configurazione del Plugin per sbloccare il sito corrente, ma è un Workaround che consentirà comunque un recupero di ricavi.
* Federico Magni ha lavorato nel mondo dell'affiliate marketing creando e monetizzando un network di oltre 150 siti in 9 lingue differenti procurando vendite e lead qualificati ad aziende italiane ed estere. Ha fondato Wpefficace.it per offrire al pubblico consigli e videocorsi per usare WordPress in modo da ottenere nuovi clienti per le aziende italiane.
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